Spiritualità, Cultura, Arte e Musica
Sebastiano Valfrè - Padre dei poveri, a servizio
dello stato, amico dei Savoia
© San Filippo Neri in Torino - Via Maria Vittoria 5 -10123 Torino (Italy)
Nasce a Verduno nel 1629 da un famiglia di umili origini. Si trasferisce a Torino per studiare
filosofia nel collegio dei Gesuiti e in seguito viene a conoscere la Congregazione dei Padri
di San Filippo di Torino appena costituita e chiede di farne parte.
Tra le strade di Torino, di notte, il silenzio regnava sovrano. Era facile però scorgere un
prete col pizzetto dalla “mediocre statura”, che accompagnava sorridente un povero al
ricovero, alle volte portandoselo a spalla, o con pacchi di cibo e vestiti che consegnava
salendo le scale di misere abitazioni. I gendarmi di ronda lo conoscevano bene. Alle
persone che si vergognavano di chiedere aiuto, lasciava soccorsi fuori dalla porta, senza
farsi vedere. Padre Sebastiano Valfrè, vero “padre dei poveri” trattava tutti con grande
rispetto.
Gli anni in cui Valfrè visse, furono funestati da guerre continue: quella del Monferrato, lo
scontro con la Francia in seguito all’adesione sabauda alla Lega di Augusta (1690-1696) e la
guerra di successione spagnola, in cui si colloca l’Assedio del 1706.
Durante l’assedio di Torino del 1706 da parte dell’esercito francese, Padre Sebastiano
Valfrè ebbe un ruolo di primo piano per il sostengo morale e spirituale dato alle truppe e
alla popolazione.
Fin dall’inizio della sua permanenza a Torino, Padre Valfrè divenne noto la popolo, al clero,
ai nobili e alla corte, ai malati, ai bisognosi per la sua carità infaticabile e delicata che
arrivava a tutti, senza distinzione: Dalle sue mani passò un fiume di denaro che egli
distribuiva con larghezza. Con regolarità, inoltre, visitava i malati dell’ospedale di San
Giovanni Battista; non mancava la sua attenzione nemmeno per i trovatelli e per le
ragazze costrette di notte a prostituirsi, per le strade, che salvò in grande numero. Padre
Valfrè fu, e fu riconosciuto lungo tutto il corso del suo ministero come “vivo ritratto” di San
Filippo Neri: ne seguì fedelmente le orme e, benchè diverso dal “fiorentino” per il suo
temperamento piemontese, testimoniò pure quel particolare spirito di gioia che
caratterizzò il Fondatore dell’Oratorio.
Spirò la mattina del 30 Gennaio 1710, nella sua piccola camera, insieme a carte e scritti
c’erano ancora vestiti e viveri pronti per essere distribuiti ai poveri.
Dopo qualche ora il suo corpo fu portato in chiesa dove ricevette l’omaggio di un fiume
immenso di persone.
Venne beatificato il 15 Luglio 1834 da parte di Gregorio XVI. Uno dei due miracoli
riconosciuti per la beatificazione ebbe protagonista una monaca del Monastero di Santa
Pelagia.
Il corpo del Beato Sebastiano Valfrè riposa oggi nella cappella che gli è dedicata nella
chiesa di San Filippo Neri di Torino.
Beato Sebastiano Valfrè
(1629-1710)