Lunga m.77 e larga m.33 ha ospitato fino a 1000 persone in occasione di concerti.La navata unica è ricoperta con un voltone ed è illuminata da sette finestroni semicircolari a forma di conchiglia. Questo motivo ornamentale, molto caro allo Juvarra, ritorna in tutte le decorazioni della chiesa e delle suppellettili. Le sei cappelle laterali sono coperte da cupole ellissoidi, troncate dal muro della navata; le colonne che le affiancano sono in onice rosso di Busca. L’altare maggiore, opera di Antonio Bertola, è stato eretto nel 1703. Nel 1708 viene collocata la pala del Maratta. Le sei colonne tortili sostengono un’alzata in marmo su cui poggiano tre statue del luganese Carlo Francesco Plura (1677-1737), raffiguranti la Fede, la Speranza e la Carità. Le orchestre e i coretti, ornati da putti, sono opera di Stefano Maria Clemente (1719-1794). Il pavimento del presbiterio, in marmo policromo, è stato disegnato dallo stesso Juvarra. L’organo di destra è opera dei fratelli Serassi di Bergamo (1831), e venne ampliato da Carlo Vigezzi Bossi nei primi del ‘900. Le decorazioni dei due ordini di coretti ed i medaglioni sulla volta sono opera di Giovanni Battista Berbero (1736-1796).